Hotel da Beppe Sello

Canederli all’ampezzana Ricette dell'Unità veneto

Le vicende di Cortina d’Ampezzo nel periodo dell’Unità sono singolari e per certi versi paradossali. Cinque secoli, dal 1511 al 1918, tanto è durata infatti la permanenza della cittadina dolomitica sotto il segno degli Asburgo, diventando proprio nel secondo Ottocento stazione di villeggiatura prediletta dalla nobiltà mitteleuropea.
Così, mentre la nascente Italia si dibatteva nelle guerre risorgimentali e il confinante Cadore pativa povertà ed emigrazione, l’Ampezzo viveva una sorta di età dorata, che nel 1858 si materializzava nel maestoso campanile assurto a simbolo del suo capoluogo. Nella Prima Guerra Mondiale, poi, con gli uomini validi arruolati nell’esercito austroungarico, la popolazione fu incerta se gioire o rammaricarsi dell’arrivo delle truppe del generale Cadorna nel 1915 e dell’annessione al Regno d’Italia a fine ostilità.
Chi avrebbe mai detto che la Perla delle Dolomiti avrebbe ospitato i Giochi Olimpici Invernali nel 1956? A ricordo di quegli anni, Carlo Orlandi propone questi tradizionalissimi canederli o ‘chenedi’ a volerli chiamare in ladino. 

Ingredienti per 4 persone

200 g di pane bianco raffermo
150 g di speck a fette sottili | 150 g di salame
100 g di lardo in una sola fetta | 150 g di farina
3 uova piccole | 1,6 l di brodo | 3 dl di latte
1 mazzetto di erba cipollina | 1 mazzetto di prezzemolo
noce moscata | pepe | sale

Preparazione

Sbattere le uova in una ciotola con il latte e una presa di pepe; unire il pane a cubetti e lasciare riposare per alcuni minuti, mescolando di tanto in tanto. Aggiungere due terzi dello speck tagliato a listerelle e poi tritato grossolanamente, il salame a dadini, metà dell’erba cipollina tagliuzzata, il prezzemolo tritato fine, un pizzico di sale e una grattugiata di noce moscata. Mescolare e incorporare la farina poco alla volta, badando di ottenere un impasto non troppo umido. Prendere delle piccole quantità di impasto con le mani inumidite e ricavarne delle palline grandi come noci; a mano a mano passarle nel brodo in ebollizione per una dozzina di minuti. Nel frattempo tagliare a dadini il lardo e a listerelle lo speck rimasto, facendoli rosolare, prima l’uno e poi l’altro, separatamente in una padella antiaderente. Scolare i canederli con un mestolo forato, lasciarli sgocciolare qualche istante e quindi disporli su un piatto di portata caldo, dove condirli con il lardo, lo speck e l’erba cipollina, portando subito in tavola.

Vino consigliato: Cabernet dei Colli Orientali del Friuli Doc

Ristorante

Hotel da Beppe Sello
di Carlo Orlandi

Hotel da Beppe Sello
Situato ai piedi delle maestose Tofane, il Ristorante nasce nel 1958 dal fondatore Giuseppe “Beppe” Menardi “Sello” e rimane a tutt’oggi gestito e di proprietà del pronipote Carlo Orlandi e della moglie Michela De Martin. Oltre ad essere un ristorante storico della Conca ampezzana, il Beppe Sello è conosciuto per la ricercatezza ma allo stesso tempo semplicità dei...

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