Bassano del Grappa e la sua terra ricca di asparagi bianchi

Ricchi di fibre e poveri di calorie, la primavera a Bassano offre questi prelibati ortaggi. Un’occasione in più per visitare questa antica e bellissima citta del Veneto

Asparagi - gentile concessione dell’Archivio di Vicenza è

In Veneto, in provincia di Vicenza, nei campi di Bassano del Grappa, tra le svariate specie che esistono soprattutto nel Nord, viene coltivata una fra le più rinomate qualità di asparago d’Italia, l’apprezzatissimo asparago bianco. Andare alla scoperta dei luoghi dove si coltivano, degustarli nelle molteplici preparazioni di cui sono ingrediente principe, può essere lo spunto per un piacevole week end  primaverile in Veneto, fra gusto e storia.

Il Bassanese è una delle zone più rinomate in Italia per la coltivazione dell’asparago bianco, grazie a microclima e habitat perfetti, che permettono la coltivazione di turioni diritti, croccanti, privi di fibrosità, dal gusto ricco. Ricercati e apprezzati, in primavera sono i re della tavola locale: di colore bianco, hanno la caratteristica di essere particolarmente teneri, tanto che se ne scarta ben poco, e hanno un gusto dolce-amaro che li distingue da tutte le altre specie di asparago.

L’Asparago Bianco di Bassano è un prodotto DOP. A tutelarlo, un Consorzio che raggruppa i produttori dei 10 comuni in cui viene tradizionalmente coltivato e ne fissa le caratteristiche: tra i 18 e i 22 cm di lunghezza,diametro centrale minimo di 11 mm, turione ben formato, con apice serrato. Lo si trova in vendita in mazzi da 1,0 Kg o 1,5 Kg, (anche se il disciplinare consente la commercializzazione di mazzi compresi fra 0,5 Kg e 4 Kg), legati con un succhione di salice in cui è inserito il marchio che ne garantisce la DOP : di colore verde, raffigura un mazzo di asparagi e il ponte di Bassano stilizzati e riporta sigle numeriche che riconducono al produttore, al giorno di raccolta e confezionamento del prodotto. Per salvaguardare questa eccellenza del territorio bassanese da ogni forma di contraffazione e abuso, e per valorizzarlo e promuoverlo, è nata nel 2010 la Confraternita dell’Asparago Bianco di Bassano Dop.

Il “nobile turione”, di cui si parla per la prima volta in cronache della Serenissima del 1534, era apprezzato non solo nella sua zona di produzione, ma anche a Venezia, dove veniva venduto al mercato di Rialto e compariva sulle tavole dei Dogi. Anche oggi è un prodotto sempre il benvenuto in cucina, perché ottimo da gustare anche in preparazioni poco laboriose (solamente lessato in pochissima acqua o, ancor meglio, al vapore e poi condito con olio e sale, o –come si usa da queste parti- con una veloce salsa a base di uova sode schiacciate con la forchetta e condite con olio extra vergine di oliva, sale, un po’di aceto), ma nello stesso tempo è adatto anche a ricette più elaborate, in cui si cimentano con maestria gli chef locali. Piatto ormai entrato nella tradizione è il risotto all’onda, in cui gli asparagi possono essere solo o accompagnati da altri ingredienti, come i gamberoni. Considerata la loro caratteristica di particolare tenerezza, gli asparagi vengono proposti anche crudo, tagliati finemente, ad esempio in carpaccio con l’Asiago d’allevo, altra Dop del vicentino.

Dato il suo modesto apporto calorico (24 Kcal per 100 gr di prodotto fresco) e alla sua ricchezza di preziosi microelementi e vitamine, l’Asparago Bianco di Bassano è l’ingrediente ideale per piatti leggeri e dietetici. È un ottimo depurativo e diuretico, favorisce il drenaggio epatico e renale, facilita la digestione perché ricco di fibre lunghe.

Per saperne di più: www.asparagobiancobassano.com

Per informazioni:
 www.vicenzae.org

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